“Oggi – precisano Mario Puiatti (presidente dell’AIED) e Filomena Gallo (segretaria dell’Associazione Luca Coscioni) – abbiamo inviato a tutti i Presidenti e assessori alla sanità delle Regioni un documento sulle soluzioni da adottare per garantire la piena efficienza del servizio pubblico di IVG come previsto dalla legge. Siamo altresì pronti a monitorare con attenzione l’applicazione corretta della legge e, se necessario, a denunciare per interruzione di pubblico servizio chi non ottempera a quanto prevede la legge.”
Le proposte sono:
- Creazione di un albo pubblico dei medici obiettori di coscienza;
- Elaborazione di una legge quadro che definisca e regolamenti l’obiezione di coscienza;
- Concorsi pubblici riservati a medici non obiettori per la gestione dei servizi di IVG;
- Utilizzo dei medici “gettonati” per sopperire urgentemente alle carenze dei medici non obiettori;
- Deroga al blocco dei turnover nelle Regioni dove i servizi di IVG sono scoperti.
Garantire la piena applicazione della legge 194 senza ledere il diritto delle donne che decidono d’interrompere la gravidanza e quello dei medici che decidono di obiettare non è difficile: basta volerlo fare.
Queste, in sintesi, le conclusioni del convegno “Obiezione di coscienza in Italia. Proposte giuridiche a garanzia della piena applicazione della legge 194 sull’aborto”, che si è tenuto il 22 maggio scorso presso la sala capitolare del Senato su iniziativa dell’AIED (Associazione Italiana per l’Educazione Demografica) e dell’Associazione Luca Coscioni per la libertà della ricerca scientifica.