Un primo concetto da ricordare, quando si parla di sessualità dal punto di vista medico, è che ci inoltriamo in un sistema composto da diversi livelli che lavorano in collaborazione e in sinergismo.
Il livello più alto è quello del cervello, che è in grado di mandare messaggi all’apparato genitale attraverso le vie nervose.
Un’area dell’encefalo, l’ipotalamo, è a diretto contatto con l’ipofisi, una piccola ghiandola di importanza fondamentale per le funzioni sessuali. Gli ormoni che essa produce, la cui sigla è LH e FSH, sono in grado di aumentare o diminuire l’attività del testicolo.
È proprio il testicolo l’organo chiave dell’apparato genitale maschile, deputato a due funzioni distinte tra loro: la produzione degli spermatozoi (funzione riproduttiva) e quella degli ormoni androgeni (preposti allo sviluppo dei caratteri sessuali maschili).
Queste due funzioni sono attivate in modo completo solo dopo la pubertà, che si verifica in un età variabile tra i 12 e i 16 anni.
È proprio allora che la produzione degli androgeni, il principale dei quali è il testosterone, determina le modificazioni del corpo, tipiche dell’individuo adulto: l’aumento delle dimensioni del pene e dei testicoli stessi, la crescita della peluria al pube e nelle altre zone caratteristiche, lo sviluppo delle masse muscolari e del grasso, distribuiti diversamente da quello delle donne, l’abbassamento della voce dovuto all’ingrossamento della laringe.
L’altro avvenimento che segna l’arrivo della pubertà è la comparsa dell’eiaculazione, ovvero dell’emissione dal pene dello sperma, che contiene gli spermatozoi in grado di fecondare la cellula uovo della donna.
Gli spermatozoi sono cellule prodotte dal testicolo in modo continuo: la loro maturazione richiede circa 70 giorni, ma nel testicolo sono presenti contemporaneamente tutti gli stadi della loro crescita. Ciò vuol dire che, diversamente dalla donna, un uomo è sempre fertile e ad ogni eiaculazione può emettere spermatozoi vitali. Quando si trovano all’interno dei tubuli seminiferi, gli spermatozoi dovranno compiere un lungo viaggio prima di essere emessi all’esterno.
L’organo deputato al rapporto sessuale, il pene, è costituito da tre cilindri di una sostanza spugnosa che, al momento dell’eccitazione sessuale, si lascia distendere e dilatare dall’arrivo di una notevole quantità di sangue, determinando il fenomeno dell’erezione, necessario per l’introduzione del pene nella vagina.
Durante il rapporto sessuale (o la masturbazione) il momento di massimo piacere, detto orgasmo, scatena una serie di contrazioni muscolari nell’area genitale che determinano l’eiaculazione; ad essa segue il reflusso del sangue dai corpi cavernosi del pene con la perdita dell’erezione.
La scienza che si occupa della sessualità maschile, viene detta andrologia (dal greco andros: maschio), e l’andrologo è il medico che si occupa delle malattie dell’apparato genitale.
I disturbi più frequenti nell’età adolescenziale sono:
– il criptorchidismo: si verifica quando uno o entrambi i testicoli, che nella vita intrauterina si trovano nell’addome, non sono scesi nello scroto entro il primo anno di vita. Devono essere abbassati chirurgicamente per evitare il rischio di un grosso danno alla futura fertilità;
– il varicocele: è una dilatazione delle vene dello scroto, più spesso a sinistra, presente in quasi il 20% dei giovani, che può essere anch’essa causa d’infertilità.
Abbiamo fin qui descritto l’apparato genitale maschile e le sue trasformazioni biologiche durante la pubertà. Ma come ci si accorge dell’avvenuta maturazione sessuale?
Uno dei segni più evidenti è dato dalla produzione di sperma e dalla sua emissione durante l’orgasmo. Ciò può avvenire durante il sonno, attraverso i cosiddetti “sogni bagnati”, ovvero l’emissione dello sperma derivata dai sogni a contenuto erotico (polluzioni notturne). Ma, nella maggior parte dei casi, ci si accorge di essere in grado di eiaculare attraverso la stimolazione manuale del pene, ossia la masturbazione.
Come abbiamo già detto, l’autoerotismo è utile per conoscere la propria sessualità, sebbene persistano ancora oggi dei pregiudizi al riguardo. Uno tra i più comuni riguarda la grandezza del pene, considerata fattore di valutazione della mascolinità. In realtà, gli organi genitali hanno dimensioni differenti nei diversi individui, ma questo non dovrebbe essere un motivo di preoccupazione, poiché la misura del pene non è determinante per la qualità della relazione sessuale.
Un altro preconcetto molto diffuso, vuole che “l’appetito sessuale” sia più forte nel maschio che nella femmina. Questo concetto è falso, perché il bisogno di fare l’amore può essere ugualmente intenso sia per l’uomo che per la donna.
Per molti quello del primo rapporto sessuale è un momento delicato che va preparato con cura; per altri è qualcosa da fare e basta, senza troppi ripensamenti.
In realtà, i primi rapporti sono importanti perché rappresentano l’inizio di una nuova esperienza. Fare l’amore è qualcosa che s’inventa e si impara, ma qualcuno all’inizio potrà sentirsi inibito o avere paura a causa di repressioni subite o, più semplicemente, per mancanza di esperienza.
Alcuni ragazzi, ad esempio, prima di fare l’amore si chiedono: “Sarò all’altezza della situazione? Ce la farò a soddisfarla?”. Questo genere di interrogativi può suscitare un’ansia definita “ansia da prestazione”, che – insieme ad altri fattori – può compromettere una buona relazione sessuale. A volte diventa la causa di problemi, quali l’eiaculazione precoce o la mancanza di erezione.
In ogni pratica sessuale quel che conta è il desiderio che se ne ha e il piacere che se ne trae. La mancanza di esperienza, la fretta o l’assenza di desiderio possono giocare “brutti scherzi”.
Erezione del pene e lubrificazione della vagina sono manifestazioni riflesse e non volontarie. Esse avvengono – di solito – sotto l’effetto delle carezze, del desiderio e di una certa dose di eccitazione.
È inutile, perciò, insistere quando il desiderio manca oppure autocolpevolizzarsi, traendo magari conclusioni affrettate su di sé o sul partner. Può essere utile invece parlarsi, cercando di capire che cosa non va, o chiedere consiglio a una persona che si sa essere più esperta.
Quello che si deve comunque ricordare, è che la sessualità è fonte di piacere e, dunque, vale la pena di viverla nel migliore dei modi possibili.